ESTATE E QUALITÀ DEL LATTE: COSA SUCCEDE DAVVERO NELLE STALLE?
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Con l’arrivo dell’estate, il latte prodotto dalle vacche cambia. Non è solo una questione di quantità: la composizione e la qualità igienico-sanitaria peggiorano visibilmente, influenzando il valore economico finale del prodotto. Per gli allevatori, questa fase dell’anno richiede attenzione, prevenzione e strumenti nutrizionali mirati.
Cosa cambia con il caldo: grassi, proteine e caseine in calo
Durante i mesi estivi, le vacche riducono l’assunzione di alimento a causa dello stress da caldo. La minore ingestione, unita all’aumento della frequenza respiratoria e della sudorazione, porta a un abbassamento dell’efficienza ruminale.
Risultato? La concentrazione di grassi e proteine nel latte cala sensibilmente.
Uno studio condotto su oltre 130.000 vacche da latte in Galizia (Spagna) ha dimostrato che:
- Ogni punto di incremento del THI (Indice Temperatura-Umidità) oltre soglie di 63–64 comporta un calo quotidiano di:
- 0,008 kg di proteine,
- 0,006 kg di grasso per capo al giorno.
(Fonte: ResearchGate, 2024)
Anche in Italia, uno studio su campioni di latte raccolti in Lombardia ha rilevato un calo dell'8–10 % del contenuto in grassi e proteine durante le settimane più calde. Il calo si accompagna spesso alla diminuzione delle caseine, fondamentali per la coagulazione e la trasformazione.
Cellule somatiche: un indicatore chiave di disagio mammario
Il caldo influisce anche sulla salute della ghiandola mammaria. Lo stress termico abbassa le difese immunitarie e altera la funzionalità delle cellule epiteliali, portando a un aumento delle cellule somatiche (SCC).
Un’evidenza scientifica pubblicata sul Journal of Dairy Science mostra che:
- quando il THI supera 65, le cellule somatiche iniziano a salire in modo marcato.
- questo indica un maggiore rischio di mastiti subcliniche, anche in assenza di segni visibili.
(Fonte: J. Dairy Sci. 2014; 97(7))
Le cellule somatiche non solo vanno ad incidere sul prezzo finale del latte, ma ne compromettono anche la sicurezza igienica e la resa in caseificio.
Carica batterica: un altro nemico silenzioso
Temperature elevate e umidità favoriscono la proliferazione di microrganismi ambientali. Di conseguenza:
- aumenta la carica batterica totale (CBT),
- si alza il rischio di fermentazioni anomale, cattivi odori e alterazioni del gusto.
Uno studio condotto in allevamenti iraniani ha osservato che, in estate, la carica batterica totale può aumentare del 20–35 % rispetto ai livelli invernali, peggiorando la qualità igienico-sanitaria del latte.
(Fonte: Iranian Journal of Veterinary Research, 2023)
Gli effetti non si fermano col caldo
Il danno non finisce con il ritorno del fresco: anche per diversi mesi dopo un’ondata di calore, le bovine continuano a produrre latte con livelli inferiori di nutrienti, carica batterica elevata e cellule somatiche più alte. Lo stress accumulato richiede tempo per essere smaltito.
Cosa puoi fare concretamente? Le soluzioni Deatech
Per evitare queste perdite qualitative e difendere il valore del latte, Deatech propone due strumenti nutrizionali complementari:
Thermoextra
Un integratore ristretto che:
- stimola la produzione salivare e l’ingestione di alimento
- favorisce l’espulsione del calore dal corpo della vacca
- mantiene attivo il metabolismo ruminale
Dosaggio consigliato: 100–150 g/capo/giorno.
Hydro Extra
Una formula evoluta con sali minerali ed elettroliti, ideale per:
- reintegrare tutti i sali persi a causa del caldo,
- ridurre fenomeni di acidosi (inversione del rapporto grasso/proteina)
- contenere l’aumento delle cellule somatiche e migliorare la qualità igienica del latte.
Dosaggio consigliato: 250–300 g/capo/giorno.
Entrambi i prodotti si integrano facilmente nella razione per preparare l’organismo animale a tollerare meglio le variazioni climatiche.
Se vuoi mantenere alto il valore del tuo latte anche nei mesi più caldi e garantire la qualità che caseifici e consumatori si aspettano, agisci in anticipo.
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